“attraverso una delle creste più belle del gruppo montuoso dell’Adamello”
Il Carè Alto 3463 m possente ed isolata cima posta nella parte più meridionale della lunga dorsale che, dalla Val Genova con direzione Nord-Sud separa le grandi Vedrette della Lobbia e di Lares, è una vetta particolarmente affascinante sia dal punto di vista estetico che alpinistico.
Costituita prevalentemente da una roccia simile al granito, detta Tonalite*, questa montagna offre all’alpinista romantico e decisamente classico nel suo approccio, una serie di salite di ampio respiro e di grande isolamento naturale.
La cresta Sud Est del Carè Alto percorsa per la prima volta da Carlo Garbari e Nino Povoli il 20 Agosto del 1896, partendo dalla Bocchetta del Carè Basso 2970m posta sopra il Passo di Conca 2678m, rappresenta un chiaro esempio di questo tipo di alpinismo avventuroso e solitario; Sempre interessante e mai monotona la salita offre un’arrampicata di grande soddisfazione su roccia molto solida fino al V grado.
Con uno sviluppo di 450m la parte centrale della cresta confluisce a quota 3361m all’altra famosa cresta la Sud Ovest, da qui con difficoltà ormai notevolmente diminuite ci portiamo dapprima verso l’anticima, dove alcuni ruderi del conflitto mondiale del 1915-1918 stanno a testimoniare la dura vita dei soldati in quel periodo e poi superando un altro breve risalto si arriva sull’aerea cima.
Il panorama a 360° spazia sulle cime più rappresentative della zona: la Presanella 3558m la più alta dell’intero Trentino, il Gruppo del Brenta, l’Adamello.
Purtroppo non possiamo rimanere ancora molto a contemplare, siamo solo a metà e la discesa che ci aspetta è ancora lunga e riserva qualche ostacolo, prima di poter arrivare al comodo e confortevole rifugio Carè Alto, dove assaporando una buona fetta di torta ripenseremo alla nostra grande avventura che ci ha portato sui passi dei grandi pionieri.